La Leggenda dell'Unicorno - Parte II

31 Marzo 2013

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    Curiosità

    · L’unicorno è una delle figure principali non solo degli stemmi nobiliari scozzesi ma anche della Nova Scotia canadese. Contrariamente a quanto si può pensare non sempre musici, poeti e cantastorie medievali immaginavano l’unicorno come un animale dal corpo simile a un normale cavallo ma come a una sorta di pony, a simboleggiarne così l’umiltà. Dimensioni che però erano ingannevoli perché l’umiltà delle piccole dimensioni coabitavano con la caratteristica della sua invincibilità.


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    · Il mondo letterario dell’amor cortese vedeva nel corno anche un elemento di indiscutibile valenza erotica, aspetto più “carnale” e, se vogliamo, umano, dell’essere in questione.


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    · Tra gli storici e i viaggiatori di ogni epoca ne esistono molti che in un modo o nell’altro hanno parlato dell’Unicorno. Secondo il già citato Marco Polo unicorni erano di casa nell’isola di Sumatra, anche se assai diversi da quelli delle leggende. Ecco come ne parla nel capitolo CLXVII de “Il Milione”:

    “… alcuni liocorni che, pur essendo simili agli elefanti sono molto più piccoli, col pelo simile al bufalo; in mezzo alla loro fronte svetta un enorme corno nero. La loro lingua è molto pericolosa, essendo irta di spine…”




    E se Plinio il Vecchio lo considerava un animale reale e non leggendario, nel suo “De bello gallico” Giulio Cesare parlava di un "bos cervi figura", cioè un unicorno che abiterebbe la Selva Ercinia.



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    · Per quanto riguarda la possibile esistenza dell’Unicorno non sono mancate notizie di suoi presunti avvistamenti nel corso della Storia recente. Tra i ritrovamenti nella cosiddetta "Cava dell’unicorno", in Germania, alcune ossa furono raccolte e assemblate insieme dal sindaco di Magdeburgo, Otto von Guericke, nel 1663. dichiarò che lo scheletro era autentico. Secondo la sua ricostruzione l’essere avrebbe avuto solo due zampe e fu probabilmente assemblato facendo uso delle ossa di vari Mammut.


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    · Sempre per quanto riguarda le qualità taumaturgiche del corno di questo mitico animale, l’inventario del tesoro papale di Papa Bonifacio VIII del 1295 ricordava anche la presenza di “quattro corne di unicorni, lunghe e contorte ( per) fare l’assaggio di tutto ciò che era presentato al papa.”


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    · Il famoso palio di Siena annovera tra le sue 17 contrade, quella del Leocorno rappresentata seguendo la classica iconografia del cavallo con un solo corno sulla fronte.


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    · Nel 1827 il noto naturalista francese George Cuvier affermò con veemenza che nessun mammifero perissodattilo (ordine di cui fanno parte cavalli, zebre e, peraltro, anche i rinoceronti) potrebbe mai esibire un unico corno sulla fronte. Tuttavia nel 1933, il biologo americano Franklin Dove dimostrò invece questa possibilità grazie all’asportazione chirurgica delle corna dalla testa di un vitello neonato e del successivo impianto di un solo corno al centro della testa dell’animale.

    Un cucciolo di capriolo trovato di recente nel Centro di Scienze naturali di Prato è attualmente la prova vivente che Cuvier aveva torto; l’animale, infatti, per una curiosa anomalia morfologica presenta un solo corno al centro della fronte in luogo delle corna biforcate. Casi del genere, pur se estremamente rari, non sono impossibili in natura e potrebbero essere una delle basi su cui si sono fondate tante leggende di avvistamenti di animali simili a unicorni. Il cucciolo presenta gli zoccoli divisi in modo identico a quanto prescriveva l’iconografia tradizionale dell'unicorno.


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    · Tra le usanze più curiose sorte intorno al redditizio commercio di corni di Narvalo spacciati per quelli di Unicorno sono da ricordare quella, molto in voga nel Medio Evo, che vedeva molte famiglie nobili acquistare i costosissimi corni per dimostrare la verginità di una sposa. La stessa Elisabetta I d’Inghilterra ne comprò uno in cambio di ben diecimila sterline che ancora oggi fa bella mostra di sé nel tesoro della corona britannica. Lo stesso scettro del trono d’Inghilterra è ricavato da un corno di Unicorno, probabilmente quello di un Narvalo.


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    · Pubblicata nel 1486, la Peregrinatio in terram sanctam, di Bernhard von Breydenbach ed Erhard Reuwich, è stato il primo libro di viaggi illustrato a descrivere un pellegrinaggio a Gerusalemme e in Egitto. Delle sue tante incisioni ricordiamo quelle di coccodrilli, dromedari e di un unicorno, probabilmente un Orice (vedi voce seguente).


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    · L’Orice araba è un’antilope provvista di due corna che si protendono indietro dalla fronte. Tuttavia osservando uno di questi animali da una certa distanza possono somigliare a un cavallo con un solo corno, sebbene quest’ultimo non abbia una “geometria” come quella del mitico Unicorno. Forse, viaggiatori della Penisola arabica possono aver scambiato questi animali per unicorni dal momento che nella stagione degli amori i maschi si rompono spesso un corno nel corso dei loro violenti combattimenti per il possesso delle femmine.


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    · A Città del Capo sono stati avvistati esemplari di Antilope alcina con un solo corno, un animale che per il Sudafrica ha da sempre connotazioni mistiche perché questa specie riesce a difendersi efficacemente da grandi predatori della savana come i leoni. Che questa antilope abbia un ruolo nella simbologia medievale è ormai certo come testimonia la presenza di un corno di “Liocorno” nel castello del clan MacLeod, in Scozia, identificato proprio come uno di antilope alcina.


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    · L’Unicorno è ovviamente uno dei soggetti più amati dalla narrativa fantastica di tutti i tempi. Limitandoci agli esempi più recenti possiamo ricordare “L’Ultimo Unicorno” di Peter Beagle, dove l’autore immagina che questo animale abbia il potere di consentire alla foresta dove abita di restare in una sorta di animazione sospesa dal tempo vivendo un’eterna primavera. Nel suo “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, invece, l’autrice inglese J. K. Rowling immagina che il sangue di questo essere portentoso possa salvare da morte certa chi se lo procuri.


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    Articolo di Massimo Valentini


    Link: http://gabbianideimisteri.blogspot.it/2012...llunicorno.html



    - English -


    Unicorns




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    Description

    The unicorn is a mythical creature. Strong, wild, and fierce, it was impossible to tame by man. Plinie, the Roman naturalist records it as "a very ferocious beast, similar in the rest of its body to a horse, with the head of a deer, the feet of an elephant, the tail of a boar, a deep, bellowing voice, and a single black horn, two cubits in length, standing out in the middle of its forehead."


    Origin

    The unicorn is an archetypal monster, present both in eastern and western mythology. In the Bible, God is said to have the strength of a unicorn. [Num 23:22 & 24:8]; The warlike fierceness of the unicorn is referred to when Ephraim and Manasseh are described as being like the horns of unicorns. [Deu 33:17]; The terrifying destruction of Idumea is completed when God sends unicorns and wild bulls to attack the people. [Isa 34:8 see also Psa. 92:10 & Psa 22:21]

    Modern zoologists have generally disbelieved the existence of the unicorn. Yet there are animals bearing on their heads a bony protuberance more or less like a horn, which may have given rise to the story. The rhinoceros horn, as it is called, is such a protuberance, though it does not exceed a few inches in height, and is far from agreeing with the descriptions of the horn of the unicorn. The nearest approach to a horn in the middle of the forehead is exhibited in the bony protuberance on the forehead of the giraffe; but this also is short and blunt, and is not the only horn of the animal, but a third horn, standing in front of the two others.

    Other believes that the narwhales, along with the Indian Rhinoceros (which only has one ‘horn’) are creatures that, through travelers’ exaggerations, became the fabled unicorn. The narwhale is a whale that has a single tusk protruding from its forehead. One can admire two carved narwhal horn in the Victoria and Albert Museum in London and in the National Museums and Galleries on Merseyside (NMGM); the two are thought to be a pair. The horn is 110 cm long with a diameter of 5.2 cm tapering to 2.5 cm.

    The Oryx, a desert antilope, is also a potential candidate.


    Powers

    It was traditionally believed that a virgin who was naked sitting beneath a tree could only catch the delicate unicorn. The unicorn, who craves purity, would be irresistably drawn to the girl and lie down with his head in her lap. While it slept, the hunter could capture it. If, however, the girl was merely pretending to be a virgin, the unicorn would tear her apart.

    Throughout the stories of the unicorn, its horn, the alicorn, is said to have great medicinal powers. In Ctesias’ writings, the dust filed from the horn was supposed to protect against deadly diseases if mixed into a potion. Or, if you drank from the horn, you would be protected against any poison.

    Often, a narwhale tusk was sold as an alicorn, and it was often ground up and used for its magical properties.


    Symbol

    Its white coloring made it a natural symbol for purity, chastity and virginity. The horn of the unicorn was the weapon of the faithful and of Christ.

    The mythological unicorn was a symbol of chivalry with qualities befitting this status, proud and untamable.

    The legend of the hunter and virgin bait became an allegory of the Incarnation of the Christ and was later forbidden by the Council of Trent because of the lack of real unicorns in the present world.


    Today

    As far as modern fantasy literature for children is concerned, another mention of unicorns is in "Harry Potter and the Sorcerers Stone". The "bad guy" uses it to prolong his life by a drinking a very little amount of the unicorn’s silver blood.


    Link: http://monsters.monstrous.com/unicorns.htm



    Edited by *Astrella - 11/4/2013, 16:42
     
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