Polonia, scoperto un cimitero di «vampiri»

1 Agosto 2013

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  1. *Astrella
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    Polonia, scoperto un cimitero di «vampiri»




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    Gli scheletri con la testa fra le gambe trovati in Polonia




    MILANO – Un gruppo di tombe di «vampiri» è stato scoperto da una squadra di archeologi polacchi. Gli scheletri avevano il cranio in mezzo alle gambe, il che indica un tipo d’esecuzione rituale che nella tradizione popolare veniva riservata ai bevitori di sangue, per evitare che ritrovassero la testa al loro risveglio e risorgessero dalle tombe a terrorizzare i vivi.


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    SUPERSTIZIONI MEDIOEVALI - Nei secoli passati la sorte di chi veniva accusato di essere un vampiro era segnata. In modo orrendo. In alcuni casi le persone venivano decapitate; in altri venivano appese alla forca fino a quando la testa non si staccava dal corpo grazie al processo di decomposizione.

    In ogni caso, i cadaveri dei presunti vampiri venivano sepolti con il cranio tra le gambe, con la credenza che ciò avrebbe impedito al vampiro di ritrovare la propria testa una volta risvegliatosi. Secondo gli storici, questa pratica era piuttosto comune nei Paesi slavi, in particolare nei decenni che seguirono la conversione al Cristianesimo.

    E la definizione di vampiro fino al Medioevo era molto più ampia di quella che resta nel nostro immaginario: persino coloro che mostravano di essere ancora legati a riti pagani, per esempio lasciando cibo sulla tomba dei loro cari, potevano venire accusati di vampirismo. Una caccia simile a quella per le streghe, le cui conseguenze furono tragiche per migliaia e migliaia di persone in giro per l’Europa.


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    VAMPIRI NOSTRANI – Accuse e superstizioni di vampirismo non erano prerogativa solo dei Paesi slavi. Secondo uno studio condotto da Matteo Borrini, archeologo e antropologo forense di fama internazionale, i resti di una donna morta durante una pestilenza del Sedicesimo Secolo a Venezia, e sepolta con un piccolo mattone in bocca, potrebbero essere i più antichi di una «vampira» mai rinvenuti.

    Il mattone – altro rito popolare nel Medioevo - avrebbe impedito alle demoniache creature di tornare a usare la loro bocca per succhiare il sangue. In realtà, secondo l’esperto, la superstizione probabilmente derivava dal fatto che un rivolo di sangue spesso colava dalla bocca di chi era morto di peste.

    Così come si può trovare su certi cadaveri – anche settimane o mesi dopo il decesso – per un processo dovuto alla decomposizine intestinale: in tal caso, in un’epoca in cui certi cadaveri venivano di tempo in tempo riesumati per scoprire eventuali prove di vampirismo, ne avrebbe costituita una, e la gente si sarebbe attivata per cercare d’impedire che il morto, aspirante vampiro, riuscisse a scappare dalla tomba.

    Proprio l’ignoranza sulle cause di morte e i processi di decomposizione furono all’origine di molte superstizioni sui vampiri.


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    ANCORA MISTERI - I resti polacchi sono stati trovati sul sito di un cantiere edile lunga la strada che porta alla città di Gliwice, nel sud del Paese, in una zona dove gli archeologi si aspettavano in realtà di poter incappare nelle spoglie di soldati periti durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Risalire alla data della morte dei sepolti non sarà facile, dato che non c’è alcun elemento nelle tombe – tipo gioielli o ornamenti – che aiuti nel compito.

    L’ultima sepoltura di questo tipo fu registrata in Polonia nel 1914 nel villaggio di Stare Mierzwice, Masovia.

    Gli archeologi sono convinti che gli scheletri ritrovati adesso risalgano a ben prima. E la squadra di esperti, capeggiata da Jacek Pierzak, è al lavoro per scoprire di più su questi uomini e donne che trovarono la morte come «vampiri».


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    Fonte: www.corriere.it/esteri/13_luglio_14...7a026889e.shtml
     
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