Le Mummie di Ferentillo - Umbria

9 Novembre 2013

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  1. *Astrella
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    Le Mummie di Ferentillo - Umbria




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    In un piccolo comune della Valnerina chiamato Ferentillo è possibile visitare un museo davvero molto particolare. Si tratta del Museo delle Mummie. Nessuna benda, nessun sarcofago, nessun tesoro, le mummie di Ferentillo non sono certo paragonabili a quelle dei musei egizi.

    Nella cripta dell’antica chiesa di Santo Stefano sono infatti conservati in diverse teche, i corpi dei defunti che dal 1500 all’inizio del XIX secolo, furono sepolti tra le mura della piccola cittadina in provincia di Terni.


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    La macabra scoperta avvenne subito dopo l’emanazione dell’editto napoleonico di Saint Cloud (1805) che vietava la sepoltura delle salme all’interno delle mura cittadine. I corpi dei defunti di Ferentillo furono, dunque, esumati per essere trasferiti nel cimitero sorto fuori dai confini cittadini e, così, si scoprì che le salme non si erano decomposte. Persino gli abiti in alcuni casi erano rimasti intatti ma non solo, anche barba, capelli e denti non avevano subito alterazioni. Un fatto eccezionale che, per la sua unicità, ha portato a effettuare approfondite indagini sul territorio.


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    La mancata decomposizione dei corpi sarebbe dovuta alla costante ventilazione del terreno e alla presenza di microrganismi particolari che ne avrebbero garantito il perfetto stato di conservazione. Naturalmente, non si conosce l’identità di tutte le mummie, certo è che la più antica risale al 1500.


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    Tra di esse possiamo, poi, scorgere: un soldato dell’esercito napoleonico che morì in seguito a impiccagione, l’avvocato del paese che venne accoltellato, una giovane donna morta di parto con accanto il suo bambino e due coniugi di provenienza orientale.

    Si narra che gli sposini fossero giunti in Italia per il loro viaggio di nozze proprio nel periodo in cui imperversava la peste nera che, purtroppo, non li risparmiò. Morirono a Ferentillo dove furono sepolti. Accanto a loro la mummia del Gobbo Severino ed il Campanaro. Solo alcuni, i corpi conservati intatti nelle teche (circa una ventina) ma in fondo alla cripta sono affastellate decine di teschi.


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    Con il trascorre del tempo sono sorte alcune leggende, forse tramandate da storie vere...


    L'Avvocato: Storia - Leggenda

    Tra le ombre del vecchio borghetto della Contea di Precetto, una figura avvolta in un mantello nero avanzava tra la nebbia. Bussa con forza al grande portone. Il rumore del batacchio si perse nella notte fonda, fredda ed insidiosa. L'avvocato sedeva nel suo studio, ancora intento al disbrigo di alcune pratiche.

    Preso il lume si affretta ad aprire. Riconobbe subito un suo amico. Era venuto per avvertirlo che un gregge stava distruggendo il suo oliveto. L'avvocato, senza esitare, si avvolse nella cappa e insieme si diressero su, verso la strada del convento di Santa Illuminata. Giunti all'incrocio con il sentiero del piano, ecco all'improvviso spuntare dalla grande quercia due individui che, con il coltellaccio alla mano, li assalirono.

    L'amico, falso e traditore, si una a quelli e cominciarono insieme a colpire alla cieca. L'avvocato, nonostante fosse stato colto alla sprovvista, siccome era aitante e coraggioso, trasse di tasca il coltello, inseparabile compagno in quei tempi, e comincia a difendersi energicamente. Ma poco potra'. Colpito a morte dai tre, ebbe tuttavia la forza, prima di cadere esanime, di uccidere il traditore che ora giace con lui per sempre.


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    Il gobbo Severino: Storia - Leggenda

    Il gobbo Severino, viveva nei pressi della chiesa del Gonfalone e faceva il sacrestano, come suo padre. Severino era molto bravo a far di conto, ma aveva rifiutato l'impiego di contabile presso lo studio del notaio per poter condurre la vita che preferiva.

    Fin da fanciullo la sua infelicita' lo aveva sempre emarginato dagli altri coetanei, a tal punto da fargli desiderare una vita solitaria e ritirata. Trovava comprensione soltanto nel curato don Giuseppe, il quale, santo uomo di nobili virtu', lo considerava come un figlio.
    Severino amministrava i beni della parrocchia, e, quando poteva, sottraeva qualche soldo per donarlo ai mendicanti. La sua malformazione peggiorava, via via, con il passare degli anni. E piu' invecchiava e piu' la gobba cresceva. Una sera, mentre ritornava dal vicino Umbriano, presso un crocevia incontro' un uomo misterioso, vestito di nero con un cappellaccio, il quale gli fece una strana proposta: se lo avesse seguito sarebbe stato liberato dalla sua infelicita' .

    E chi se non il diavolo poteva azzardare un simile scambio? Severino lo capì subito. Capì che era venuto a tentare la sua fede. Senza esitazione e senza timore rispose che era meglio vivere gobbo e solo, ma in grazia di Dio, e continuo' tranquillo il suo cammino. Severino visse a lungo, sempre caritatevole verso i poveri, gli orfani e le vedove, fermo nella sua fede e rassegnato per la sua gobba.


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    Fonti: www.sapere.it/sapere/pillole-di-sap...-valnerina.html

    www.nonapritequelportale.com/mummie-Ferentillo
     
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