La Leggenda del Vischio

17 Dicembre 2013

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  1. *Astrella
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    La Leggenda del Vischio




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    La tradizione sulla pianta del vischio




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    Nell'antichità i druidi usavano il vischio per ottenere infusi e pozioni medicamentose. Nella mitologia norvegese il dio Balder, fu ucciso perché colpito da un ramo di vischio, tutte le altre piante avevano giurato di non recare alcun male al giovane e bellissimo dio, tutte tranne l'umile e innocua piantina del vischio.

    Il perfido rivale del dio, fece in modo che un vecchio cieco, per gioco colpisse Balder con un rametto di vischio uccidendolo all'istante. In memoria del dio, i norvegesi sono soliti bruciare rami di vischio in prossimità del solstizio d'inverno, con lo scopo di allontanare la sventura e invocare la prosperità ed il benessere.

    Probabilmente anche il significato oggi attribuito alla pianta deriva da queste antichissime credenze popolari; siamo soliti, infatti, donare o tenere in casa rami di vischio tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno nella speranza di proteggere in tal modo noi stessi, le persone a noi care e la nostra casa dai guai e dalle disgrazie.


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    Il vischio nella tradizione Celtica



    Per i Celti il vischio era il simbolo della resurrezione, della sopravvivenza della vita alla morte, affascinati dalla sua vita completamente aerea, credevano fosse l’emanazione della divinità sulla Terra, panacea che cura tutti i mali.

    Per raccogliere ed usare il Vischio si attuavano una serie di cerimonie volte a celebrare la sopravvivenza dello spirito alla morte fisica. Per i druidi il rito che onorava l'immortalità dell'anima era in grado di associare il potere della medicina a quello della magia. Il fatto che il Vischio sia una pianta che non cresce a terra ma sugli alberi suscitava nella popolazione celtica un interesse, una curiosità ed un'adorazione del tutto particolari.

    Il ciclo vitale di questa pianta non tocca mai il terreno perché gli uccelli si cibano delle sue bacche e poi le trasportano da un albero all'altro. Germogliano solo i semi dei frutti che cadono sui rami mentre ciò non accade per quelli che cadono a terra. Tutto questo veniva interpretato dai druidi come una sorta di benedizione degli dei scesa sui primi mentre i secondi non godevano del consenso divino.

    I Celti credevano che il ciclo vitale del Vischio si sviluppasse su tre elementi: un soggetto che trapassa la morte rappresentato dal Vischio, un messaggero della vita cioè l'uccello trasportatore, e l'interazione divina che dava il potere di nascere e di crescere. Questa vita completamente aerea veniva associata ad una delle più spettacolari, misteriose e potenti espressioni divine nel mondo terreno.

    Il Vischio era una delle piante più preziose dell'erboristeria celtica tanto da essere ritenuto quasi un animale e da venire associato alla vita di un re o di un capo. I druidi sceglievano accuratamente i modi ed i tempi per raccoglierlo. Era la pianta dedicata alla festa di Imbolc e veniva tagliato dall'albero che lo ospitava durante una cerimonia di Yule o Alban Arthan. Proprio in questo giorno, il più corto dell'anno, il sole ricomincia a crescere e la luce che irraggia la terra, fecondandola di vita, aumenta gradualmente fino a rinnovare il risveglio primaverile.

    Il cerimoniale per la raccolta del Vischio era scandito da azioni antiche ed imprescindibili. Gli studi in merito all'epoca ed alle modalità di raccolta sono molto precisi: si usava un panno candido, simbolo di purezza, e venivano sacrificati dei giovani tori bianchi per rinnovare il patto con le divinità.

    I Celti lo raccoglievano nel sesto giorno della luna crescente cioè mentre questa si stava incrementando di potenza. Anche il druido che officiava la cerimonia era vestito di bianco e solo lui poteva tagliarlo. Il Vischio era anche considerato un liquido simbolico perché estraeva la linfa dalla pianta ospitante sorbendone la positività ed il sapere e quindi, concentrandone il succo, diventava la bevanda della conoscenza.


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    Il mito Norreno




    Nella mitologia norvegese il dio Balder, fu ucciso perché colpito da un ramo di vischio, tutte le altre piante avevano giurato di non recare alcun male al giovane e bellissimo dio, tutte tranne l’umile e innocua piantina del vischio.
    Ma Loki, il malvagio, fece in modo che un vecchio cieco, per gioco, colpisse Balder con un rametto di vischio uccidendolo all’istante.
    In memoria del dio, i norvegesi sono soliti bruciare rami di vischio in prossimità del solstizio d'inverno, con lo scopo di allontanare la sventura e invocare la prosperità ed il benessere.


    La Leggenda: La Morte di Balder




    Balder, (Baldr) dio della luce, era tormentato dagli incubi. Pur sapendo di essere amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo.

    Il padre Odino, dio della guerra, era preoccupato. Così, in groppa al suo cavallo dalle otto zampe, si reco’ a Niflheim, la terra dei morti, dove c'era la tomba di Volva, la veggente che conosceva i segreti del futuro. Odino, con le sue arti magiche, la costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò. «Presto per Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva, volendo significare che il dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e Volva disse: «Sarà Hoder, il dio cieco, a ucciderlo».

    Ritornato tra gli dei, Odino informò la moglie Frigg (1) del destino che attendeva il figlio. Frigg partì subito per un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo. A ogni cosa che incontrava faceva giurare di non fare mai del male a Balder.
    Giurarono tutti: l'aria e l'acqua, la terra e il fuoco, le piante, gli animali e le pietre. Solo la pianticella del vischio non giurò. Frigg, infatti, l'aveva ritenuta troppo debole e innocua per costituire un pericolo.

    In questo modo Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli déi un'occasione di divertimento. Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano con le spade... Ma nulla poteva ferire il giovane Balder. Solo Loki, dio della distruzione, non partecipava. Egli amava gli scherzi crudeli e quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così, mutate le sue sembianze in quelle di una vecchia, si recò da Frigg e con l'inganno venne a sapere dalla dea che il vischio non aveva giurato. Allora andò nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con esso costruì un bastoncino dalla punta affilata, quindi si recò all'assemblea degli dei. Come al solito gli dei erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si avvicinò al cieco Hoder e gli porse il bastoncino di vischio. «Prova a colpire Balder con questo» gli disse. Hoder replicò: «Come posso colpirlo se neppure lo vedo?» Ma Loki lo rassicurò: «Non temere, guiderò io la tua mano». Hoder lanciò il bastoncino e colpi Balder.
    Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise.



    Narra la leggenda che Balder, morendo, cadde su un cespuglio di agrifoglio, spruzzandolo di sangue, mentre le lacrime di Frigg si trasformarono in perle che rimasero per sempre ad ornare la pianta del vischio.

    In alcune versioni gli altri dei riportano in vita Balder così Frigga dichiarò il vischio una pianta sacra portatrice d'amore e non più di morte.


    1) Frija, Freya, chiamata anche Frigg nella mitologia scandinava. È la moglie di Wotan - Odino. Protettrice dell’amore, dell’unione sessuale e della fertilità. Il suo nome sopravvive in inglese nel termine Friday (Frigg’s-day).


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    La leggenda Cristiana




    Il vischio come simbologia del natale si lega ad una leggenda che ha molto a che vedere con la tradizione cristiana e con le favole di morale, si narra infatti che un vecchio mercante si era ritirato a vivere da solo tra i monti.

    Il vecchio per tutta la vita aveva lucrato sulle merci vendute e ora si ritrovava alla fine della sua vita da solo e senza amici, dato che non si era neanche mai voluto sposare. Una notte, in preda all’insonnia che ormai lo accompagnava da molto tempo, l’uomo uscì di casa e lì venne attratto da voci e da mani che gli dicevano: Fratello, non vieni con noi fratello?

    Come poteva qualcuno dire a lui “fratello”, a lui che si era sempre comportato come un avido mercante quale era, ma decise di seguire ugualmente quelle persone festanti che si stavano dirigendo verso Betlemme.

    Lungo il cammino il mercante continuava a domandarsi se fosse davvero possibile che lui, lui che aveva sempre maltrattato le persone per un soldo in più, si trovasse ora in mezzo a gente che lo chiamava fratello.

    Finalmente il corteo giunse a destinazione, e tutti si inginocchiarono di fronte alla culla di Gesù bambino, lodandolo e portando doni.

    Anche i più poveri portavano dei doni, felici di poter rendere omaggio a Gesù Bamnino, e il vecchio non aveva nulla, lui che era ricco si stava presentando a mani vuote.

    Quando arrivò il suo turno si inginocchiò davanti alla culla e si mise a piangere chiedendo perdono, perdono per aver fatto soffrire tante persone e per essere sempre stato avido. Pianse così sinceramente che dopo la notte, quando la rugiada brillava sotto i primi raggi del sole, le gocce di pianto erano ancora lì, ma in mezzo a queste lacrime spuntavano due foglioline. Era nato il vischio.

    Questa la leggenda, il vischio è una pianta che si addice al Natale perché è un sempreverde stagionale con cui da secoli si usano fare decorazioni per tavole, porte e finestre e che da sempre ha condito le usanze culturali.

    Il bacio sotto il vischio, o mettere il vischio sulla porta per tenere lontani gli spiriti cattivi sono tutta una serie di piccole usanze legate appunto ad antiche tradizioni popolari.


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    Verde naturale coi suoi frutticini bianchi e ...vischiosi che gli uccelli adorano e che concorrono a inseminare da un tronco d'albero all'altro, oppure dipinto in oro e ornato di nastri, il vischio è, con l'agrifoglio e il pungitopo (foto piccola a sinistra), la pianta tradizionale dei nostri Natali e Capodanni, per ornare porte e portali, centri-tavola e per tante altre decorazioni creative. Non ultimo, anche per propiziare giorni sereni e fortunati dell'anno entrante.


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    Fonti: http://esperidi.blogspot.it/2008/12/la-leg...-natalizio.html

    http://ontanomagico.altervista.org/vischio.htm

    http://natale.tipiace.it/tradizioni-natale...nda-vischio.htm



     
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