Antartide, il mistero delle "cascate di sangue"

4 Gennaio 2014

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  1. *Astrella
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    Antartide, il mistero delle "cascate di sangue"




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    L'immenso biancore del ghiacciaio Taylor, nell'Antartide orientale, è improvvisamente interrotto da alcune strisce rosse: sono le "Cascate di sangue", fonti ricche di ferro e zolfo che dalla coltre ghiacciata si gettano in mare. Studiando questa singolare meraviglia della natura, un gruppo di ricercatori della Montana State University e della Harvard University ha scoperto un antichissimo ecosistema rimasto isolato per milioni di anni sotto quei ghiacciai polari, sopravvivendo grazie alla metabolizzazione di composti dello zolfo e del ferro.


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    La fonte è alimentata da un lago salmastro sepolto sotto i ghiacci, le cui dimensioni sono ancora sconosciute, dato che in quella regione lo spessore della coltre rende estremamente difficili i carotaggi e le prospezioni. Secondo i ricercatori, diretti da John Priscu, che firma con i colleghi un articolo su "Science", il bacino di alimentazione delle Cascate di sangue, note da un centinaio di anni, sarebbe costituito dai resti di un antico mare rimasto intrappolato circa 1,5 milioni di anni fa dai ghiacci.


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    Analizzando campioni dell'acqua che fuoriesce dalle cascate, attive peraltro solamente durante l'estate antartica, i ricercatori hanno infatti scoperto la presenza di una insolita vita batterica. "I primi esploratori della regione pensavano che alcune alghe rosse fossero responsabili del brillante colore dell'acqua", ricorda Jil Mikucki. In realtà quegli organismi siono molto più esotici e adattabili di quanto pensato.


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    "Ora si pongono diverse grandi domande: come funziona un ecosistema sotto un ghiacciaio? In che modo sono in grado di resistere sotto centinaia di metri di ghiaccio, e vivere a temperature costantemente fredde. e nel buio, per periodi di tempo così lunghi, ossia per milioni di anni?" osserva Jill Mikucki, che ha diretto la ricerca. Come hanno rivelato le analisi, questi microrganismi sopravvivono infatti in condizioni in cui mancano sia luce che ossigeno, e in acque molto saline con elevate concentrazioni di composti dello zolfo.

    La gigantesca "pozza" nascosta ha detto Mikucki, "è una sorta di capsula del tempo unica nella storia della Terra. Non conosco alcun altro ambiente che possa essere paragonato a questo".


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    Fonte: http://www.lescienze.it/news/2009/04/17/ne...sangue_-575362/
     
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