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*Astrella.
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Comunicazione telepatica da cervello a cervello realizzata per la prima volta
Team di ricercatori raggiunge con successo la comunicazione cervello-a-cervello tra gli esseri umani dall’India verso la Francia
La telepatia è possibile? In uno studio pubblicato sulla rivista americana PLOS one, dei ricercatori sostengono di essere riusciti a trasmettere per la prima volta un messaggio mentale semplice tra due persone a distanza di migliaia di chilometri.
L’esperimento è stato condotto tra l’India e la Francia. Uno dei due soggetti aveva degli elettrodi in testa che trasmettevano via internet le sue attività cerebrali – messaggi semplici tipo “buongiorno” e “ciao” – in forma di elettroencefalogramma.
Un computer convertiva questi impulsi elettrici in un codice binario – il linguaggio della macchina – prima di inviarli a un altro computer che li trasmettesse all’altra persona, in Francia, sotto forma di flash luminoso. Quest’ultimo non poteva né sentire né vedere le parole, ma è stato in grado di interpretare i segnali luminosi e capire i messaggi. Quel che si dice, appunto, trasmettere telepaticamente.
“Volevamo vedere se era possibile comunicare direttamente tra due persone leggendo le attività cerebrali della prima e poi trasmettendole a un’altra a grandissime distanze tramite i sistemi di comunicazioni esistenti, come internet“, ha spiegato Alvaro Pascual-Leone, professore di neurologia alla facoltà di medicina di Harvard, co-autore della ricerca.
Allo studio hanno preso parte anche dei ricercatori dell’università di Barcellona, della firma di robotica e neuroscienze spagnola Starlab e della società francese Axilium Robotics. La data ufficiale è il 19 agosto: un primo passo nell’esplorazione di altri mezzi di comunicazione, secondo i ricercatori, arrivato dopo una decina di anni di tentativi.
I vantaggi che potrebbero derivarne non mancano: “Pensiamo che potrebbero esserci degli scambi diretti tra computer e cervello umano in un futuro non troppo lontano, che permettano una comunicazione da un cervello all’altro quasi automatico e creino delle nuove possibilità di relazioni sociali”. Ad esempio, comunicare con delle persone paralizzate o incapaci di parlare.
Alcuni autori esterni hanno però segnalato dei conflitti di interesse. Tre dei ricercatori sono infatti dipendenti della firma Starlab a Barcellona, che ha finanziato parte degli esperimenti.
Fonte: http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=11541.