Le Case delle Isole Færøer

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  1. Sylvhia
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    Le Case delle Isole Færøer




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    I tetti d'erba sono probabilmente le prime cose che si notano, e sono una caratteristica delle case presente fin dai primi insediamenti. Le case coloniche vichinghe avevano muri curvi in pietra e il tetto era sostenuto da due file di pali in una grande grezza sala con un grande fuoco al centro.


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    Lungo le pareti esterne si trovavano panche o sedie, per questo motivo ancora oggi una casa Faroese viene chiamata sethús (casa delle sedie). E la ragione per cui l'antico nome è sopravvissuto, è che lunghe tipiche capanne sono durate più a lungo nelle Isole Færøer che in ogni altro luogo della Scandinavia.





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    La casa, protetta dalle pareti in pietra e dal grande tetto erba, si sviluppò man mano nella tradizionale dimora Faroese con la stalla ad una estremità. In mezzo, la stanza fumosa con la zona notte e di lavoro, pavimento in terra e il camino; una feritoia nel tetto serviva a far uscire il fumo e lasciava entrate la luce. All'altra estremità della casa vi era la stanza di vetro, il salotto buono del contadino, con finestre, ed uno stipite con il piano cottura. All'interno della stanza fumosa e quella di vetro c'erano delle assi fissate verticalmente per mezzo di un solco tra pali e davanzali.


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    Questa è lo stesso metodo di costruzione che è stato utilizzato per storiche chiese di legno norvegesi, ma in Norvegia, ricca di alberi, le case costruite con i pali furono gradualmente sostituite da case con pali più corti e sistemati in orizzontale. La costruzione di case con i pali verticali, che richiedevano meno legno continuarono nelle isole Færøer fino agli inizi del XX secolo. A poco a poco la pietra utilizzata per i muri venne sostituita dal legno, tranne forse alle estremità delle case orientate contro la direzione in cui il vento soffiava più forte. Da queste ebbe origine la classica casa Faroese una capanna lunga bassa e piccola, incatramato color marrone o nero e bifore dipinte di bianco, perfettamente mimetizzate col terreno sotto un grande tetto d'erba.


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    Le chiese venivano costruite nello stesso modo. Erano edifici modesti, non molto più grandi delle abitazioni, ma con una netta differenza: il piccolo campanile bianco, disposto in parallelo o in diagonale sopra il colmo del tetto. L'interno di queste chiese era come uno scrigno fatto di legno grezzo. Tutti i disegni erano visibili e semplici, ma ogni dettaglio aveva il suo particolare intaglio e la parete del coro, la parete aperta a metà tra la navata e il coro, riceveva il miglior trattamento.


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    Con il passare del tempo e con lo sviluppo della pesca marittima sono apparsi nuovi tipi di case. La capanna bassa è stata sostituita da una casa più raffinata su un alto basamento, e con abbaini, ma ancora incatramata e con tappeti erbosi di erba su uno strato di corteccia di faggio. Poi arrivò il fervente individualismo, la lamiera ondulata venne utilizzata come protezione sulla parte esterna in legno e, insieme con la lamiera ondulata arrivò la vernice in molti colori. Questo colorato individualismo è stato riconosciuto nel corso degli anni e anche le autorità negli anni successivi lo hanno sostenuto, più direttamente in qualche costruzione sperimentale di case a schiera nella parte settentrionale di Tórshavn.


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    I tetti dipinti dominano, ma è ancora possibile vedere nuovi edifici con erba verde. Il più importante di questi è il Nordic House, dove, come nelle abitazioni più vecchie, il tetto si trova sopra la casa come un'ala protettrice ed esalta le linee del paesaggio. L'erba ha ancora qualcosa di un significato simbolico e forse nostalgico quando viene usato su case private. D'altra parte è un materiale vivo, che isola e protegge e richiede pochissima manutenzione. Con l'avvicendarsi delle stagioni cambia colore: marrone in autunno, bianco in inverno, squillante verde chiaro in primavera e verde lussureggiante in estate.


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    *Attenzione* - "La presente traduzione (e/ o contenuto ) è a cura di Sylvhia in esclusiva per "I Nove Mondi Forum". In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti".




    www.faroeislands.com/Default.aspx?pageid=10279
     
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