La Leggenda della Vendetta di Nalvillos

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  1. Sylvhia
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    La Leggenda della Vendetta di Nalvillos





    La vendetta di Nalvillos è una leggenda medievale spagnola, in un contesto storico che comprende la relazione di Alfonso VI di León con Al-Mamun, re di Toledo nella metà dell'XI secolo, la conquista da parte del primo della città di Toledo nel 1085 e la successiva presa della città di Talavera (già conquistata dai cristiani nel 1083) a causadella pressione degli Almoravidi (una dinastia berbera, proveniente dal Sahara, che regnò sul Maghreb al-Aqsa (Marocco) e sulla Spagna islamica tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo.).
    Racconta la storia di adulterio in un triangolo amoroso tra una giovane spagnola musulmana, Ajá Galiana, Nalvillos,il suo marito cristiano e l'ex fidanzato , Jezmín Yahia.



    La Leggenda



    UrracaRegina TumboA


    Alla fine del XII secolo la cordiale e continuativa amicizia tra Alfonso VI e Al-Mamun, penultimo re musulmano di Toledo, era nota. Durante il periodo in cui Alfonso VI di León visse in esilio a Toledo, Al Mamun gli riservò molte attenzioni. Arrivò al punto di assegnargli una scorta di musulmani quando tornò in Castiglia alla morte del fratello Sancho II di Castilla. In cambio, sentendosi riconoscente, Alfonso non invase la città di Toledo, fino alla morte di Al Mamun, oltre a prendere come sua pupilla una sua parente (figlia o nipote) Ajá Galiana.
    La storia racconta che una signorina di origine moresca, molto bella e dal portamento regale, sia stata condotta ad Avila da Toledo da Fernando de Lago e cavalieri cristiani e musulmani, e posta dal re sotto tutela di Urraca I Leon e Raimondo di Borgogna. Quest'ultimo la accompagnò in Galizia dove fu battezzata e prese il nome di Urraca. Venne organizzato il suo matrimonio con Nalvillos Blazquez, figlio del governatore di Avila, follemente innamorato di Ajá Galiana, nonostante fosse promesso ad una nobile, Arias Galindo.



    Il re accettò suo malgrado il matrimonio, dal momento che aveva in mente di sposarla a un altro parente di Al Mamun, Jezmín Yahia, un suo servo cui aveva concesso delle terre sulle rive del Tago, vicino Talavera. Quest'ultimo, disgustato dall'affronto, giurò in segreto di uccidere il figlio del Governatore. A seguito di questo i piani vennero cambiati e venne organizzato il matrimonio del fratello di Nalvillos, Blasco Jimeno, con Arias Galindo ,per risolvere l'affronto ai genitori di quest'última.
    Durante un viaggio a Talavera , Nalvillos venne ospitato da Jezmín, che lo intrattenne con una moltitudine di attenzioni, senza manifestare disagio e animosità. Nalvillos, in segno di gratitudine per le gentili attenzioni ricevute dal Moro, lo invitò al matrimonio di suo fratello, ad Avila. Durante un torneo che si tenne in una radura al di fuori delle mura, Nalvillos vinse contro Jezmín Yahía che venne disarcionato. Ajá Galiana sentiva rivivere le sensazioni che aveva verso il Musulmano, che sconfitto nel torneo e ferito nell'orgoglio tornò a giurare che avrebbe ucciso Nalvillos. Quella notte Galiana inviò un messaggio a Jezmín con il quale lo invitava ad andare sotto la sua finestra e chiamarla fischiando, come facevano anche i bambini. Nel suo alloggio lei gli confessò il suo amore per lui e l'infelicità del suo matrimonio e concordarono che il momento propizio per la fuga insieme sarebbe stato quando Nalvillos si sarebbe partito per la guerra. Al suo ritorno vittorioso, dalle battaglie con i musulmani , Nalvillos scoprì che Ajá Galiana lo aveva lasciato per unirsi ad Yahia, e partì alla loro ricerca.

    AlfonsoVI of Castile


    Da qui alcune versioni riferiscono che Nalvillos attaccò Talavera e la coppia adultera venne massacrata dal Castigliano nella camera da letto nel palazzo di Jezmín.
    Un'altra versione contenuta in un manoscritto del 1517, con un finale più colorito e poetico racconta che Nalvillos entrò nella città di Talavera, dove la coppia viveva, travestito da mercante di spezie e quando trovò Galiana, la perdonò e la supplicò di tornare da lui, ma Ajá Galiana rispose chiamò le guardie e Yahia. Il Musulmano lo condannò al rogo. Prima che venisse acceso il fuoco del rogo, Nalvillos chiese,come ultimo desiderio, di suonare il corno di guerra che teneva sempre con se. La richiesta venne accolta e fu il momento in cui i soldati di Nalvillos, nascosti vicino al palazzo, arrivarono a salvare il loro padrone, che finalmente decretato che i due amanti fossero gettati nel fuoco. Nalvillos passò nella leggenda come un grande guerriero.

    *Attenzione* - "La presente traduzione (e/ o contenuto ) è a cura di Sylvhia in esclusiva per "I Nove Mondi Forum". In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti".



    http://es.wikipedia.org/wiki/La_venganza_de_Nalvillos
     
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