A Udaipur per l’arcobaleno dell’Holi

8 Maggio 2013

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  1. *Astrella
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    A Udaipur per l’arcobaleno dell’Holi




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    Udaipur, India. Anche i visitatori occidentali partecipano alle celebrazioni in occasione dell'Holi.




    La festa dei colori è unica nella perla del Rajasthan. La città bianca diventa variopinta con polvere pastello. Senza distinzioni di casta.




    L’Holi, per sommi capi, si potrebbe definire “il carnevale dell’India”: è una ricorrenza in cui tutti ballano, cantano e si tirano addosso polvere colorata. E in cui si annullano, almeno per un giorno, le differenze sociali. C’è un luogo in cui l’Holi è più sentito: Udaipur, perla del Rajasthan. Perché nella città più bianca d’India, questa variopinta festa diventa ancora più bella.


    LE ORIGINI DELLA FESTA. L’Holi celebra di fatto l’inizio della primavera ed è una ricorrenza annuale che, almeno nel nord dell’India, ha il suo culmine nel giorno chiamato Dhulendi, in cui la folla si cosparge di polvere e acqua colorata, abbracciandosi, cantando e suonando, in un grande e coloratissimo rito collettivo. Lo si celebra nel mese di Phalguna (febbraio-marzo), nei giorni che precedono la luna piena: quest’anno il plenilunio è previsto per la notte tra il 26 e il 27 marzo.

    A Udaipur, come nel resto del Rajasthan, è la sera dell’Holika Dahan. In un immenso falò vengono bruciati i ramoscelli secchi dell’inverno: questo sta a simboleggiare l’arrivo della bella stagione. Ma non solo: il rituale ha origine da una leggenda.


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    Udaipur, India. La vendita dei colori per la celebrazione dell'Holi al mercato.




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    Udaipur, India. Il palazzo bianco, monumento principe della Città bianca.




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    Udaipur, India. Un'immagine della Città bianca, che durante l'Holi si anima di mille colori.




    La storia è questa: la malvagia demonessa Holika avrebbe tentato di ardere vivo Prahalad, un devoto di Vishnu, su una grande pira. Mentre l’uomo si salvò grazie alla protezione del dio, la demonessa bruciò viva avvolta dalle fiamme, sempre per volere del potente Vishnu. Da allora, gli hindu festeggiano l’avvenimento come la vittoria del bene sul male: con le polveri colorate che stanno a simboleggiare le ceneri lasciate da quella leggendaria pira.


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    Udaipur, India. Una partecipante alle celebrazioni per l'Holi viene letteralmente avvolta dal colore.




    ARCOBALENO INDIANO. Nella notte di luna piena la piazza centrale dove si affaccia il tempio di Jagdish si affolla: ci sono una grande processione, musica tradizionale, spettacoli di danza e giochi col fuoco, ma anche il grande falò di un albero del cotone. È il momento dell’Holika Dahan: è il più grande di tutta l’India e i festeggiamenti proseguono fino all’alba. Dopo aver scacciato gli spiriti maligni, inizia l’ultimo giorno dell’Holi: per gli abitanti di Udaipur si chiama Dhulendi.


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    Udaipur, India. Un gruppo di ragazzi durante l'Holi.




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    Udaipur, India. I mille colori a polvere di pastello lanciati dalla folla durante l'Holi.




    È il momento, per gli abitanti della città, di usare i vestiti vecchi e mai buttati: senza distinzioni di casta, tutti si scatenano nella “battaglia” collettiva di polveri e acque colorate. In pochi minuti le facce, gli abiti, le strade e i palazzi di Udaipur diventano un arcobaleno di colori e la sensazione è davvero quella: la primavera sta arrivando e il bene sta vincendo sul male. Anche l’amore: in occasione dell’Holi, gli innamorati si colorano reciprocamente i volti.


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    Udaipur, India. Due anziani asceti partecipano ai colorati festeggiamenti.




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    LA CITTA’ BIANCA. Udaipur è una delle città più romantiche al mondo. Fondata nel 1568, affacciata sul lago Pichola e circondata da colline , ha almeno un paio di soprannomi. Il primo è “Venezia d’Oriente”, proprio perché si affaccia su uno specchio d’acqua. L’altro è “La Città Bianca”: questo è dovuto al candore dei suoi edifici, che la differenziano da altri centri indiani.

    Basta guardare il fiabesco palazzo del Maharaja, che si specchia su lago: dall’esterno il complesso del City Palace sembra un unico palazzo con torri ottagonali a cupola. In realtà è costituito da un labirinto più edifici, collegati tra loro da une serie di cortili, giardini, scale e corridoi. Sul Pichola, poi, ci sono due isole: quella di Jagniwas è affascinante perché interamente occupata dal Lake Palace, costruito dal maharaja Jagat Singh II nel 1754. Di colore bianco, ovviamente. Da non perdere, poi, il tempio indo-ariano di Jagdish, costruito nel 1651.


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    Udaipur, India. Un uomo con le mani giunte in preghiera cosparso di polvere colorata di pastello.




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    Udaipur, India. Un tuffo collettivo in una vasca colorata durante la celebrazione dell'Holi.




    Link: www.oggiviaggi.it/19714/a-udaipur-per-larcobaleno-dellholi/
     
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