Il museo sottomarino più grande del mondo a Cancun - Messico

7 Marzo 2014

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  1. *Astrella
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    Il museo sottomarino più grande del mondo a Cancun - Messico




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    Il primo incredibile museo sottomarino al largo di Cancùn, un progetto capace di coniugare arte, ecologia e turismo sostenibile




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    Al largo delle coste di Cancùn, in Messico, è possibile nuotare sopra un museo a cielo aperto, o meglio, in mare aperto, nel Museo Subacquatico de Arte ovvero Musa, uno dei più grandi al mondo. Più di quattrocento sculture permanenti sono state installate a partire dal 2009 nel National Marine Park di Cancùn, nell’isola di Mujeres e a Punta Nizuc, il parco marino è stato aperto al pubblico nel 2011.

    Il progetto intende sviluppare un’unica, grande, opera d’arte chiamata “La silenziosa evoluzione”, un’impresa realizzata per salvaguardare l’ambiente sottomarino.


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    Le installazioni, create dallo scultore Jason deCaires Taylor, coprono una superfice di 420 metri quadri e sono poste a nove metri di profondità: sono state pensate per diventare delle “barriere coralline artificiali”. L’artista spera che i turisti che affollano le barriere coralline naturali (sono circa 75 mila ogni anno) si interessino maggiormente a visitare le sculture, in modo da salvaguardare il paesaggio sottomarino, già messo a dura prova da inquinamento, riscaldamento delle acque e pesca selvaggia.


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    La popolazione de “La silenziosa evoluzione” è stata creata dai calchi di persone viventi, molti dei quali abitanti del posto. Le sculture sono composte da uno speciale tipo di cemento marino che serve a favorire la crescita dei coralli e a incrementare la vita in fondo al mare. Secondo quanto afferma il museo, muniti di un paio di occhialini, i turisti sono in grado osservare l’opera d’arte dalla superficie, in continuo divenire, fino a quando ci sarà vita marina.


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    Cresce il Museo subacquatico di Cancun, unico al mondo: recentemente immerse un'altra cinquantina di opere.

    Affermare che è un museo unico al mondo, non è un’enormità. Perché il Museo di arte sub-acquatica, sul fondo del Parco nazionale marino tra Punta Cancun e Punta Nizuc, lungo la costa occidentale della bellissima Isola delle donne in Messico, veramente non ha eguali nel mondo, immerso com’è tra le profondità dell’oceano, a pochi passi dalle rovine Inca che si affacciano sulla costa messicana.

    Tra le sculture in cemento dolcemente adagiate sui fondali, i pesci si aggirano tranquilli, indisturbati, in attesa di nuove silenziose creature.


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    Uno dei suoi fondatori, lo scultore inglese Jason de Caires Taylor, ha posizionato una nuova collezione di opere pensate appositamente per fluttuare fra le onde. E create in un particolare cemento armato che, con gli anni, si trasformerà in un habitat perfetto per accogliere tutte quelle creature marine che non hanno più una casa da quando la barriera corallina naturale è stata definitivamente compromessa dall’inquinamento e dal turismo di massa.


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    Jason de Caires Taylor , “Le ancore”,
    una delle opere che si possono ammirare nel Museo subacquatico di Cancun.




    Le sculture appena arrivate. Jason de Caires Taylor continua a mettere in atto il suo progetto: restituire ai pesci una barriera corallina che faccia loro da casa. Ha cominciato nel 2006 immergendo la prima serie di sculture, nel 2011 ha inaugurato lo straordinario sito espositivo, insieme a Jaime Gonzalez Cano (direttore del parco nazionale) e Roberto Diaz (presidente del museo sottomarino).

    Adesso un’altra cinquantina di sculture, tutte in cemento, arriva sul fondo dell’oceano e si predispone a trasformarsi, grazie anche al movimento delle correnti sottomarine: saranno le stesse acque a modellarle e a renderle un tutt’uno con l’ambiente circostante.


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    Jason de Caires Taylor, “Vein man”.




    Con Ancore, una delle sculture appena deposte, l’artista inglese ha dislocato fra le alghe sul fondo del mare una serie di teste sommerse che raffigurano i volti dei presentatori di un notiziario di una tv americana. Mentre Vein Man, grazie ad un intricato reticolato in lattice, permette ad un liquido di illuminare di rosso i contorni di un’inquietante figura umana senza volto.

    Arte, ambiente, natura. «Mi interessa l’arte pubblica e come gli oggetti cambiano in risposta all’ambiente in cui si trovano» spiega in maniera coerente lo scultore trentanovenne, che sin dagli inizi della sua carriera si è ispirato all’opera di due geniali artisti di land art, Christo e Richard Long.


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    “Man on fire”




    «Cerco di raffigurare come l’intervento umano o di interazione con la natura possa essere positivo e sostenibile, simbolo di come possiamo vivere in simbiosi con la natura stessa. Man on fire - conclude l’autore – è realizzata in cemento nero: il rosso vivo del corallo, che con il passare del tempo attecchirà sulla sua superficie, ultimerà il senso dell’opera che raffigura un uomo nell’atto di auto-immolarsi».


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    “Resurrezione”




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    Un cemento molto particolare. Per stimolare la crescita del corallo, Jason de Caires Taylor usa una miscela di cemento molto particolare che mescola sabbia e micro-silice: il risultato è un calcestruzzo a pH neutro che è rinforzato con fibra di vetro tondo per cemento armato.


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    "No turning back"




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    Jason de Caires Taylor mentre lavora ad un'opera sott'acqua




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    Inoltre, alcune sculture contengono altri materiali come frammenti di piastrelle di ceramica e di vetro. Nel 2006, de Caires Taylor è stato premiato con un riconoscimento internazionale per aver creato il primo parco di sculture subacqueo del mondo nei Caraibi, a Grenada.

    L’artista aveva scelto un tratto di costa gravemente danneggiato dall’urgano Ivan del 2004 e le sue installazioni, ad una profondità di circa 12 metri, si sono rivelate un toccasana per la rinascita delle spugne marine che hanno velocemente colonizzato le sculture.

    Resurrezione, una delle ultime opere collocate nel parco sottomarino di Cancun, rappresenta un’angelica figura femminile con grandi ali che si librano fra le acque: per realizzarla l’artista ha utilizzato resti di gorgonia viola salvati dalla distruzione del reef corallino dovuta ad una tempesta.


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    The Silent Evolution, Isla Mujeres, Mexico


    Video


    by cbloo





    Fonti: http://www.newsliguria.com/turismo/il-muse...cun-video/14102

    http://www.artemagazine.it/arte-contempora...-caires-taylor/
     
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